Castagenero e la Fulvia Berlina

Da sempre le automobili Lancia sono state caratterizzate da linee fortemente personali, tali da distaccarsi dal panorama automobilistico contemporaneo.

La Fulvia Berlina disegnata da Piero Castagnero, immessa sul mercato nel 1963 ne è un classico esempio, con una linea molto squadrata, quasi simmetrica nei suoi volumi, con un frontale perfettamente verticale tale da nulla concedere all'aerodinamica. Verticalità che si ripeteva quasi speculare anche nel prospetto di coda.

Il classico scudo Lancia che sul modello Appia terza serie, già presentava un andamento orizzontale, sulla nuova berlina diventava ancor piu geometrico assumendo una forma a trapezio rovesciato. Tale trapezio a sua volta era contenuto in uno scudo più ampio ed orizzontale dalla linea elissoidale, ottenuto tramite un profilo cromato a sezione triangolare che si sviluppava totalmente sul frontale inglobando i 4 fari.

Tale impostazione stilistica, verrà ripresa da Piero Castagnero nel disegnare la versione Coupè.

Interessante è notare come l'ampio scudo elissoidale orizzontale frontale, Castagnero lo aveva riproposto specchiato, non in rilievo ma incassato nel lamierato del prospetto posteriore, tale da contenere i fanali di coda e la targa. La fiancata si presentava con andamento teso e con una superficie completamente piatta che terminava con la parte alta a spigolo in corrispondenza dei parafanghi. Era percorsa da un profilo cromato piatto che verso la coda curvando verso l'alto saliva sulla parte superiore della fiancata, percorreva trasversalmente il coperchio del bagagliaio e si univa con il profilo della fiancata opposta.  Il volume dell'abitacolo emergeva dalla fiancata in modo teso, verticale, a torretta, dove il parabrezza anteriore e posteriore presentavano la stessa inclinazione, costituendo ulteriori dettagli che unitamente al verticale del frontale e della coda, alla fiancata tesa e piatta, concorrevano a trasmettere la sensazione di simmetria. Da notare che il profilo della fiancata era stato ripetuto in piccolo nella vista laterale dei paraurti anteriore e posteriore, particolare che forse passa inosservato ma non è certo un dettaglio di poco conto. Dettaglio non più presente nella seconda serie che presenta un paraurti meno coerente e meno personale nei confronti della linea complessiva dell'auto.

Il tetto era ad andamento piatto, del tipo a pagoda, leggermente curvato verso l'alto e con profilo a spigolo sui lati lunghi, perfettamente coerente con la parte alta dei parafanghi ed in armonia e continuità con il cofano anteriore e posteriore.

Nella seconda serie lo scudo elissoidale frontale era ancora più esaltato, lo scudo centrale a trapezio era stato eliminato a favore dei listelli della calandra che si univano ai fari ora realizzati con diametri diversi fra di loro. Posteriormente la forma  dello scudo elissoidale non era più realizzato in negativo nel lamierato ma ottenuto attraverso un profilo cromato in rilievo, particolare ripreso dalla Flavia Berlina, sorella maggiore. Anche i fari posteriori erano stati modificati, non presentavano più un andamento orizzontale ma tondeggiante, conferendo un aspetto "paffuto" al prospetto di coda. La fiancata in corrispondenza del parafango posteriore, nella parte alta, non terminava più in modo evidente a spigolo ma era raccordata con una linea morbida al cofano posteriore, realizzato completamente piatto, privo della nervatura centrale e adottando un profilo arrotondato come l'anteriore.

Con la seconda serie della Berlina, ormai a fine carriera, se pur attualizzata alle nuove tendenze stilistiche degli anni 70" si erano persi alcuni degli stilemi che maggiormente la caratterizzavano collegandola visivamente al modello Coupè.

Curiosità

L'Ing. Enrico Fumia venne chiamato a dirigere il  Centro Stile Lancia nel 1991, l'anno successivo progetterà uno dei suoi modelli di maggiore successo e diffusione la Y, una compatta due volumi. La nuova Y era caratterizzata da linee elissoidali e da alcuni stilemi tratti proprio dalla Fulvia Berlina prima serie di Piero Castagnero, quale lo scudo anteriore di forma elissoidale che contiene i fari e ripetendo la stessa forma in negativo posteriormente.

Testo e commenti sulle immagini: Arch. Remj Camilla
Foto: Daris Aquilanti, Piero Vanzetti, Luca Delle Piane